REPORT "FLYING LEGENDS DUXFORD
10-11 LUGLIO 2004"

Ebbene sì, ci è facile riferire ciò che abbiamo visto e sentito, ma è difficile comunicare le emozioni provate.

Devo dire innanzi tutto che Duxford è un aeroporto situato a 20’ di bus da Cambridge, pochi chilometri dall’aeroporto internazionale di Stansted, e che è rimasto operativo fino al 1961 come base americana: l’insediamento dell’USAF risale al 1944-45 subentrando alla RAF preposta fino allora alla difesa di Cambridge. Tale collocazione lo rende veramente facile da raggiungere, partendo da Pisa con volo diretto per London Stansted  e poi pochi minuti di treno fino a Cambridge. Alla stazione un servizio navetta gratuito in 20’ ci ha portato all’entrata dell’aereoporto di Duxford.

La nostra permanenza è stata di due giorni in quanto, di fronte all’offerta di un biglietto per 2 gg. scontato, abbiamo pensato che si trattasse di due esibizioni diverse fra loro. Così non è stato quindi per due volte abbiamo visto la stessa cosa. Intendiamoci: non è che la cosa ci sia dispiaciuta, tutt’altro…ogni passaggio offriva spunto a nuove scoperte ed emozioni.

Come in un diorama l’atmosfera sembrava, in alcuni momenti, quella del periodo bellico con figuranti uomini e donne con vestiti d’epoca, cappellini inclusi, oltre naturalmente al personale della RAF: piloti, avieri ed infermiere in divisa dell’epoca.

C’erano inoltre numerosi stands che offrivano sino all’inimmaginabile sull’argomento aeronautico..libri, divise, pezzi di cockpit d’epoca, elmetti, lamette da barba per aviatori…insomma di tutto….Unico problema….la sterlina!

Certamente uno dei momenti più esaltanti era l’avviamento dei poderosi motori…in linea, radiali…non vi era differenza…sembravano prendere vita con i loro rombi assordanti…accompagnati talvolta da imponenti ritorni di fiamma.

Durante la mattinata, in attesa dell’inizio manifestazione alle 14.00, gli altoparlanti diffondevano la musica delle grandi orchestre degli anni quaranta: Glenn Miller,Benny Goodmann, ecc.

 Piccola parentesi che piace sottolineare: il personale della RAF dei nostri giorni era pochissimo e discreto a tutto vantaggio del tema della  manifestazione: “leggende volanti”, che rievoca appunto il periodo storico dell’aviazione inglese ed americana vissuto durante la II WW.

 Riuscite ad immaginare una cosa del genere in Italia?

Io no! Precedenti analoghi in Italia  hanno spesso evidenziato come in queste occasioni prettamente storiche, i “soliti tromboni presenzialisti” non manchino nell’ occupare la tribuna d’onore con tanto di consorte. Invece a Duxford non c’era ne la tribuna delle autorità e neanche un militare RAF in divisa, semmai dei reduci della Battaglia d’Inghilterra, e molto semplicemente seggiole sul prato nella parte centrale dell’area destinata agli spettatori che, come noi, hanno sborsato una bella cifra.

Inutile dire la grande folla  presente, ad occhio e croce 30.000 – 40.000 persone nei due giorni.

Con il nostro GOLD PASS (acquistato via internet al modico prezzo di 111 sterline per 2 gg.) abbiamo potuto recarci lungo la linea di volo, di cui non si riusciva a vedere la fine, e dove erano parcheggiati gli aerei storici; quelli da turismo erano stati decentrati dall’altro lato della pista.

Non abbiamo potuto avvicinarci troppo agli aerei ne toccarli: sono solo riuscito a convincere un aviere figurante a lasciarmi fare una foto ad un pilota seduto in uno Spit.

Come già accennato c’erano ca. 50 aerei d’epoca, incluso il Super Constellation sponsorizzato dalla Breitling e sei Dragon che hanno avuto un gran da fare con i “battesimi dell’aria” per tutta le due  mattinate di sabato e domenica. Anche Andrea stava per farlo, poi ha lasciato perdere per la fila che avrebbe dovuto fare…e per i più temerari un volo su un vero biplano d’epoca..il DH 82 Tiger Moth.

La  manifestazione è iniziata con le evoluzioni degli Spits , almeno 8-9 diversi Mk per un totale di 13 velivoli che si sono alternati in loop (ho scoperto che non si dice looping!), rovesciamenti, tonneau e passaggi a bassa quota. Uno di questi Spits aveva una livrea orrenda di colore grigio metallizzato con una striscia orizzontale rossa che percorreva tutta la fusoliera.

Sono poi subentrati 4 Hurricanes: tutti con una livrea mimetica del tempo.

Dopo l’esibizione inglese è venuta quella di aerei tedeschi: due Bucker  Bu133 Jungmeister , un Ju 52 sponsorizzato Lufthansa ed un Me 108 Taifun: quest’ultimo sinceramente ci ha deluso un po’ limitandosi a dei semplici passaggi. Da quello che viene spacciato per predecessore del Me 109 ci saremmo aspettati un po’ di più. Comunque i due Bu 133 hanno deliziato il pubblico con delle manovre acrobatiche eccellenti, svolte in maniera ineccepibile. Certo che il rombo di un bel DB605 o di un BMW 801 avrebbe portato la manifestazione al delirio!

E’ stata poi la volta degli americani con tre caccia della serie Cat che ci hanno molto impressionato per la loro velocità e manovrabilità e potenza.

È subentrata poi la cavalleria americana….. i Mustàngs (abbiamo messo l’accento per farvi capire come lo pronunciano gli inglesi)! Che schegge, che evoluzioni e soprattutto che “sound” quello del Merlin-Packard!

 Ottima  impressione generale ci ha fatto il P 47, anche se è bruttino a vedersi al pari dei caccia della serie Cats…che sono tutto motore, fusoliera corta, ali pure. Certo che il Grumman F8F Bearcat con quel  P&W Double Wasp da quasi 2800 cv…

Sono decollati poi due B25  e due B17 (uno era Memphis Belle, l’altro il francese Pink Lady)che hanno fatto la loro bella figura con ripetuti passaggi a bassa quota, seguiti da due Vought F4U-4 Corsair anch’essi godibilissimi anche per il  rombo di quelle bestie di motori che si ritrovano.

Si sono poi esibiti superbamente il Curtiss P 40 Kittyhawk e anche il P 39Q-6 Airacobra, molto apprezzato quest’ultimo. La domenica il P 40 è rientrato subito dopo il decollo, probabilmente per qualche noia, lasciando libero lo spazio al P 39 Airacobra…… caro Gregory giù il cappello a tanto restauro!

La manifestazione si è conclusa con una “BALBO”, come abbiamo scoperto gli inglesi chiamare una formazione numerosa, nel nostro caso  23 aerei  che per due volte è passata sulle nostre teste.

Infine per brevità elenco semplicemente gli altri aerei: i biplani Nimrod, l’unico Gloster Gladiator ancora volante, un Lysander, poi il DC3,  lo Skyrider, il Sea Fury, l’Avenger.

Da sottolineare la perfetta organizzazione che ha consentito uno scorrere fluido delle singole esibizioni senza buchi anzi semmai con sovrapposizioni: spesso è capitato che, mentre due coppie finivano di esibirsi una a destra e l’altra a sinistra della pista di atterraggio, un’altra decollava con questi aerei sulla testa……

Terminiamo questa specie di diario riferendovi cosa abbiamo visto in un capannone chiuso. Sbirciando a lungo dietro le finestre, abbiamo visto un Me 163 nella sua livrea originale con le ali e la sezione di coda smontate, uno SVA(così asserisce il mio compagno di avventura), un Blenheim, un DH Mosquito, tutti in fase di restauro. Due Fairey Battle smontati li abbiamo visti vicino al Concorde. Non ci viene in mente altro, ah sì a Duxford c’è anche un museo che espone pezzi di artiglieria, carri armati e perfino il caravan usato da Montgomery per dirigere le operazioni in nord Africa. (dotato pure di W.C.), oltre all’ American Air Museum, con molti aerei americani della II WW, compreso quello di papa’ Bush sr.

Come si dice, ce n’è per tutti i gusti.

Un ultima nota: se fate un viaggio per vedere tanta meraviglia, non potete poi non passare per il museo della RAF ad Hendon, che si trova a nord di Londra, dove il  nostro CR 42 viene presentato come vittima di un atterraggio forzato a causa della rottura di una tubazione dell’olio…….. Mah…la sapevamo in maniera diversa……..!

Saluti da Andrea Fabianelli e Silvano Marti

 

 

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